- 11 NOVEMBRE 2023 - Concerto LA MUSICA NEL CAMMINO DELL'UOMO
- 28 OTTOBRE 2023 - Conferenza su LE VIE DELL'INIZIAZIONE
- 28 MAGGIO 2023 - Conferenza su LE MAGIE DELLA MUSICA
- 1 APRILE 2023 - Conferenza su LA NASCITA DELLA MODERNITA'
- 25 FEBBRAIO 2023 - Conferenza su "GIOTTO E L'ESOTERISMO DELLA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI"
- 18, 19 E 20 NOVEMBRE 2022 - MOSTRA "EX TENEBRIS LUX"
La Libera Muratoria ha sempre guardato con interesse al mondo dell'arte - strumento d'elezione per illuminare il cammino dell'uomo - accogliendo tra le sue fila numerosi pittori, scultori, incisori e allo stesso tempo influenzando la produzione artistica delle varie correnti pittoriche che si sono succedute nel corso dei secoli.
La Delegazione Lombarda della Gran Loggia d'ltalia degli ALAM ha aperto eccezionalmente le porte dei suoi templi presso la sede milanese di Via del Progresso 3 – Milano, per trasformarli in gallerie, dove il simbolismo delle opere d'arte esposte ha trovato una collocazione d'eccezione.
Opere di Michele Penna e Alessandro Carozzi. Con la partecipazione di Vittorio Raschetti e Alberto Moioli.
- 22 OTTOBRE 2022 - Rovato (BS)
Conferenza sul tema: "A proposito di Massoneria-La Gran Loggia d'Italia parla di sè"
- 8 OTTOBRE 2022
Conferenza sul tema: "La sostenibilità è ancora sostenibile?"
- 28 MAGGIO 2022
Conferenza sul tema: "Il principio antropico"
- 16 OTTOBRE 2021
Teleconferenza sul tema: "Gli antichi costruttori"
2021
Teleconferenza sul tema: "Milano Eretica"
L' "eresia" nella derivazione greca del termine significa "scelta", ma nei secoli ha assunto una connotazione ben diversa dal significato originale. L'eresia consiste in un insieme di idee o affermazioni che sono contrarie all'opinione comunemente accettata, oppure imposta, dall'autorità religiosa. In quest'ultimo caso l'eresia diventa una dottrina considerata come deviante da un movimento religioso ufficiale appartenente alla stessa tradizione. Nell'ambito del Cristianesimo, sin dalle sue origini e lungo tutta la sua storia, si ebbero movimenti cosiddetti eretici i quali non accettavano le idee e i dogmi imposti dall'autorità religiosa romana. In tutti i casi essa reagì molto duramente intravvedendo una minaccia alla propria autorità. Anche nella città di Milano e nel suo territorio si ebbero svariate eresie, le più importanti delle quali furono il Catarismo, la Pataria e il movimento Guglielmita. Ovviamente tutte furono brutalmente represse e soffocate... nel fuoco. Le eresie però non devono essere considerate come un mero fenomeno storico che una volta represso, scompare, ma se gli eretici vennero tutti giustiziati, le loro idee non morirono e anche attualmente alcune di esse riemergono nei movimenti religiosi alternativi alla dottrina cattolica ufficiale.
- 28 APRILE 2021
Teleconferenza sul tema: "Dante, l'iniziato - Dialoghi tra letteratura, esoterismo e psicologia"
A settecento anni esatti dalla sua scomparsa, la figura di Dante - il Poeta che tutti conosciamo - continua ad arricchirsi con la descrizione di aspetti nuovi e singolari, spesso sconosciuti al grande pubblico. Negli ultimi decenni, ad esempio, si è molto parlato di una presunta appartenenza del Sommo Poeta alla Confraternita dei Fedeli d'Amore, come pure di una sua adesione all'eresia catara e a quella averroista, tratti che vanno a completare il quadro di un Dante esperto di alchimia e simbologia iniziatica. Ecco quindi che alcune singolari interpretazioni possono costituire ulteriore materiale per riflettere sui suoi messaggi - diversamente canonici - fornendo nuovi spunti di lettura in chiave psicologica e iniziatica della sua figura. In quest’ottica, verranno individuati punti in comune e differenze tra l’Uomo Dante e l’Uomo Contemporaneo, ponendo l’accento sulle diverse modalità di approccio alle difficoltà della vita, le loro funzionalità ed efficacia, compresa quella di una via iniziatica come quella Massonica.
- 7 APRILE 2021
Video conferenza sul tema " Ricerca tra mito e realtà storica-La tomba di Mosè"
Le vicissitudini del Popolo Eletto a partire dai suoi patriarchi Giuseppe e Mosè sono narrate
nell’Antico testamento, una raccolta di testi tuttavia redatti a partire dal VI secolo a.C., quindi quasi
mille anni dopo le vicende narrate. Gli studiosi tendono per questo motivo a non considerare questi
scritti come una fonte storica diretta degli eventi, supportati dal fatto che non sono state trovate
testimonianze archeologiche su Mosè, l’esodo o i quattro secoli di schiavitù del popolo Ebraico in
Egitto. Tuttavia, questo non significa che i fatti narrati siano del tutto immaginari e quanto
contenuto nell’Antico testamento potrebbe essere il riflesso di una lontana realtà storica. Questa
conferenza racconta di una ricerca iniziata in Palestina più di duemila cinquecento anni orsono,
quando un gruppo di sacerdoti di ritorno a Gerusalemme dopo l’esilio a Babilonia si mise sulle
tracce di un grande segreto che era andato perduto 70 anni prima con la distruzione del Tempio. Si
tratta di una cripta dove per secoli la famiglia sacerdotale avrebbe nascosto i suoi tesori più preziosi
e dove i sommi sacerdoti venivano sepolti accanto al loro grande antenato Mosè.
Di tutte le ricerche archeologiche che si possano concepire questa è forse la più ambiziosa e quella
che a priori sembrava presentare le più scarse probabilità di successo. Nessun uomo di scienza,
nessun ente o istituto avrebbe osato imbarcarsi in un’impresa del genere e nessun mecenate sarebbe
stato disposto a finanziarla. Forse per questo era destino che fosse iniziata e portata avanti da
persone comuni, senza titoli accademici, senza appoggi, senza istituti di ricerca o potenze
economiche alle spalle.
I fratelli Barbiero, raccontano 30 anni di ricerca sul campo e le loro scoperte.
- 5 MARZO 2021
Video conferenza sul tema " Milano esoterica-Tappa 3: I luoghi del tempo sacro e del tempo profano"
L’uomo si è sempre dovuto confrontare con lo scorrere del tempo, approcciandosi sin dagli albori
della civiltà a quello che gli antropologi chiamano “Tempo Sacro”, un tempo sostanzialmente,
qualitativamente diverso dalla “durata profana” che corrisponderebbe al tempo della vita di tutti i
giorni. Anche gli edifici e gli spazi pubblici di una città ne risentono ed infatti esistono e sono esistiti
a Milano luoghi legati talvolta più al Tempo Sacro, altre volte più alla durata profana. Ne è un esempio
la grande meridiana all’interno della Cattedrale, che sorge su un terreno consacrato e indica lo scorrere
del tempo secondo un sistema ciclico proprio del Tempo Sacro, direttamente derivato dai cicli
mostrati dai corpi celesti, in contrapposizione con il sistema lineare tipico invece del tempo profano
della quotidianità. Lo studio delle grandi meridiane costruite, nei secoli scorsi, nelle chiese e nelle
cattedrali suggerisce interessanti considerazioni sia dal punto di vista tecnico, in relazione alla misura
dello scorrere del tempo, sia in merito al suo significato simbolico e all'evoluzione di quest'ultimo
concetto lungo i secoli. Tutto questo, senza dimenticare cosa la Scienza moderna ha scoperto e come
essa abbia contribuito a ridefinire ciò che va comunemente sotto il nome di "Tempo".
- 9 GENNAIO 2021
Video conferenza sul tema " Milano esoterica- Tappa 2: La Cattedrale"
La cattedrale di Milano, voluta da Gian Galeazzo Visconti, viene fondata, per ragioni più politiche
che religiose, verso al fine del XIV secolo. Dietro al Duca Visconteo esisteva il vero artefice
dell'ambizioso progetto: l'arcivescovo Antonio da Saluzzo, personaggio oscuro e dai risvolti esoterici.
Le vicende costruttive, sin dalle prime fasi, furono complesse, ricche di colpi di scena, e per i
successivi anni si intrecciarono con questioni politiche e di prestigio del Ducato, ma dietro ad esse
non mancarono questioni di natura simbolica ed esoterica.
- 26 NOVEMBRE 2020
Video conferenza sul tema " Milano esoterica - Tappa 1: La fondazione della città"
Secondo Tito Livio, la citta di Milano (Medelhanon) viene fondata da Belloveso, un rix gallico che giunse in Pianura Padana intorno al VI secolo a.C. L'area di Medelhanon era già abitata da un nucleo golasecchiano appartenente alla fase Golasecca III stanziato nell'area grosso modo corrispondente all'attuale Via Torino e dintorni. I Druidi gallici decisero di fondare inizialmente un Nemeton, cioè un santuario nell'area maggiormente sopraelevata corrispondente all'attuale Piazza della Scala e dintorni. Scelsero la forma ellittica secondo il simbolismo cosmogonico celtico e orientarono l'ellisse secondo le direzioni astronomiche sacre per la cultura celtica di quel tempo. La traccia del Nemeton di Medelhanon sopravvive ancora oggi nella struttura viaria della città. Accurate analisi archeoastronmiche hanno permesso di mettere in evidenza il profilo del sito sacro, pervenire a determinare la metodologia di tracciamento dell'ellisse sacra e le tecniche applicate per materializzarla sul terreno secondo le direzioni astronomiche e simboliche sacre celtiche.
- 9 OTTOBRE 2020
Video conferenza sul tema " Il Rituale di pietra - Simboli e segreti della Cappella Sansevero"
Una conferenza-viaggio tra i simboli e i segreti di uno dei monumenti più rappresentativi della storia iniziatica di Napoli: la Cappella Sansevero.
Illustrazione, con metodo comparativo, del percorso iniziatico voluto da Raimondo de Sangro, VII principe di Sansevero all’interno dell’omonima Cappella, e la rispettiva simbologia presente nei templi massonici, mostrando con quanta cura il principe-massone abbia voluto innestare nella sua cappella gentilizia un messaggio alchemico-massonico tra i più stupefacenti d'Italia.
- 10 GIUGNO 2020
Video conferenza sul tema " Lietamente filosofando in lirica"
- A cura CSI Regione Piemonte
La conferenza e visibile sul sito dell'Associazione Ettore Bastianini: www.associazioneettorebastianini.org
- 5 GIUGNO 2020
Video conferenza sul tema " Da infinito a zero, andata e ritorno"
Saluto di Fabrizio Meliga - Grande Ispettore Provinciale dell'Oriente di Torino
Presentazione di Giancarlo Guerreri - Gran Maestro Aggiunto della GLDI
Introduzione di Amodio Di Napoli - Delegato Magistrale Lombardia
Relazione di Vito Stabile
Conclusioni
- 22 FEBBRAIO 2020
Incontro sul tema "L'attualitàdell'esperienza di Dante: Iniziato e Fedele d'Amore"
- 16 NOVEMBRE 2019
Incontro sul tema "Dalla cura al prendersi cura"
- 21 SETTEMBRE 2019
Incontro sul tema "Orizzonti Possibili, Libertà evDignità del fine vita"
- 25 MAGGIO 2019
Incontro sul tema "L'alambicco della Massoneria Russa"
- 30 MARZO 2019
Incontro sul tema "Ignoranza, Curiosità, Dubbio e Luce - Il Filosofo e la Regina""
Articolo pubblicato dalla rivista on line Popolis.it
l “Pi greco”, da costante matematica a metafora del mistero in cui si esplica la vita. Un numero, per certi versi, irrazionale, per via delle cifre decimali che vi si possono ricavare, che è stato, fra l’altro, oggetto de “Il filosofo e la regina”: una rappresentazione teatrale in quattro atti, scritta dal bresciano Maurizio Lovisetti, pure interprete, nella stessa manifestazione, della parte musicale che ha espresso brani, fra gli altri, di Vincenzo Galilei (1520 – 1591) e di Michelangelo Galilei (1575 – 1631).
Insieme alla parte melodica ed a quella recitata, anche quella visiva, a motivo della contestuale proposta della proiezione d’immagini del Cinque e Seicento che rimandano all’ermetismo simbolico, funzionale ad evocare una pluralità di concetti speculativi.
Oltre all’autore, pure nei panni di un musico, nella sede milanese della “Gran Loggia d’Italia“, gli attori sono stati rispettivamente Annalisa Santini, nel ruolo della monarca Cristina di Svezia (1629 – 1689) e Daniele Squassina, nella figura del noto intellettuale Renè Descartres, ovvero Cartesio (1596 – 1650).
La loro applaudita rappresentazione, nell’ambito del convegno intitolato “Ignoranza, Curiosità, Dubbio e Luce”, ha sostanziato quell’incontro d’inizio primavera che, nel calendario del 2019, ha coinciso con il pomeriggio dell’ultimo sabato di marzo, quale spazio dedicato all’evento pubblico in cui tale interpretazione si è espressa dopo i saluti introduttivi del delegato magistrale, Amodio Di Napoli, e nell’accompagnarsi, in seguito, alla relazione conclusiva di Giuliano Boaretto, delegato alla cultura in seno all’istituzione organizzatrice di questo appuntamento culturale.
La realtà storica depone per la veridicità degli intercorsi effettivamente avuti da Cartesio con questa regina svedese, costituendo la base per ciò che ha ispirato la trattazione del pensiero di tale filosofo francese in relazione alle interessanti potenzialità di riflessione, proprie delle formule matematiche e geometriche, a riscontro del fatto che, per un’indagine intellettuale, queste discipline scientifiche rivestono un’appropriatezza speculare al nesso degli ulteriori contenuti di rimando che le medesime tendono a rappresentare, come, fra l’altro, ha affermato George Washington: “In una certa misura, la scienza dei numeri non è solo un requisito indispensabile in ogni percorso della vita civile; l’indagine sulle verità matematiche abitua la mente al metodo e alla correttezza del ragionamento ed è un’attività particolarmente adatta all’essere razionale“.
Analogo pronunciamento, nell’ambito della suggestiva ambientazione scenica ricreata in un’ipotetica e plausibile circostanza, di fatto contraddistinta da un mattiniero consesso fra la regina ed il filosofo, si è pure manifestato nel fare declamare a Cartesio che “faremo anche della buona filosofia, perché il procedere matematico, ordinato e rigoroso, è il modello di ogni corretta e fruttuosa indagine“.
Cristina di Svezia che, storicamente, lascerà la corona per poi trasferirsi a Roma, esprime, nel dialogo a due, la propria smania verso il sapere che, in questo caso, ha di che soddisfarsi in Cartesio, il quale, è altrettanto vero, lascerà la scena di questo mondo proprio soggiornando nella corte della regina.
Al centro del loro confrontarsi sui “massimi sistemi”, Maurizio Lovisetti ha ricreato il discettare sul pi greco, quale “valore trascendente” che, al di là del mero uso strumentale in cui nella geometria risulta certamente funzionale, costituisce la peculiarità misteriosa di un dato a cui ci si può avvicinare, ma senza mai, però, poterlo raggiungere del tutto, in una stretta ed ultimativa precisione millesimale.
Ciò ha, fra l’altro, ispirato le parole di Giuliano Boaretto, riferendosi pure al “Rapporto fra scienza e quel che scienza non è, cioè quel che non può essere misurato che non ha numero ed estensione. (….). Che cosa rappresenta Cartesio in questa storia? Dall’inizio del Seicento fino ai primi del Settecento, la filosofia che è chiamata metafisica, entra in contatto importante, fondamentale, con la filosofia naturale che è una scienza. (…) Il pensiero degli studiosi che sono scienziati, ma anche filosofi contemporaneamente, si concentra, in questo caso, sulla realtà (…) su quali sono i rapporti fra l’uomo e Dio. (…). Cartesio cerca, come tutti i pensatori, di trovare una soluzione pacifica ad una guerra, cosiddetta di “religione” che durava da trent’anni. (…). In questo trova qualcuno, molti che la pensano come lui, per esempio, i Rosacroce. Il movimento dei Rosacroce si basa, si fonda sul rapporto tra scienza e religione. Nella massoneria esiste un grado che è il grado del “Rosa Croce” appunto, in cui questo rapporto viene studiato ed approfondito. (…) Questi aspetti dei rapporti tra razionale, mente umana, ragionante, ed irrazionale, rientrano in un rapporto che dura tuttora, solo che il parametro chiamato ragione è cambiato. Nella ragione di Cartesio, e non solo nella sua, la ragione fondamentale è la ragione matematica, numero e misura. Quel che non è numero e misura, non è razionale. Dio non è numero e misura, se non inteso come infinito, e quindi non è razionale. Qual è l’iter del pensiero cartesiano? E’ il dualismo: “res extensa” e “res cogitans”. E’ un limite che Cartesio cerca di superare con questa “ghiandola pineale”. Ma quello che conta è che ci si ponga il problema che un rapporto deve esserci, tra il punto e la “res extensa”. Tanto che considera chi non ragiona, come una macchina.
Ma perchè aveva un senso il distinguere fra “res extensa” e “res cogitans”? Perché chi studiava la “res extensa” rispondeva alla ragione, al numero ed alla misura e non rispondeva affatto ai precetti della Bibbia, della Chiesa o ai dogmi della stessa Chiesa Cattolica. (….) Il dubbio cartesiano: “cogito ergo sum”: era un tentativo di dare esistenza all’uomo, non come emanazione del divino, ma come essere pensante. Solo che, come poi la scienza e la filosofia hanno dimostrato, il “cogito ergo sum” è un riflettersi nello specchio. Il problema è che si può dire “cogito ergo sum”, ma anche “sum ergo cogito”. (…) Quindi è nell’ergo, nel principio di causalità necessaria, il punto debole. In realtà, però, questo punto debole ha anche degli elementi interessanti e molto produttivi: sia per la scienza che per la filosofia, per il pensiero Occidentale. E’ quello che si chiama punto ritorsivo. Una cosa si specchia sull’altra e reagisce sull’altra. E’ il rapporto che si costituisce nella coscienza che si chiama consapevolezza, dove “ergo” è anche la causa. Ma cosa conta tutto questo oggi? Oggi siamo di fronte ad una scienza che risponde a paradigmi diversi. Il concetto di numero e di misura sono estremamente collegati (tempo / spazio). Ma sono collegati in un modo ritorsivo: l’una è relativa all’altra. Principio di relatività generale che non vuol dire che tutto è relativo, come quando si afferma che “tutti gatti sono grigi quando cala il sole”. Vuol dire, invece, che tutto è relazionato al tutto. Questo, però, non era estraneo al pensiero del Seicento e neanche al pensiero di Cartesio, il quale, ogni volta, diceva: “Badate bene quando si studia un problema che non ci si può limitare al numero ed alla misura. Bisogna tener conto di tanti altri problemi di contorno“.
Quindi, bisogna richiamarsi ad altre scienze. Alla filosofia, alla teologia., etc..etc… Dicevamo, oggi la scienza ha paradigmi diversi. Per esempio, abbiamo detto relazione del tutto con il tutto. Quindi, olismo, in un certo senso. Ma, un altro elemento è che il principio di causalità e di causa efficiente è diventato molto problematico. (…) Nella dinamica della fisica quantistica, talvolta, l’effetto precede la causa. Anche la geometria e la matematica sono cambiate. Le geometrie non euclidee che sono in un numero rilevantissimo. Quindi, la possibilità di misurare lo spazio non più a tre dimensioni, ma a dieci, a venti, a trenta dimensioni. Che cosa serve tutto questo? Serve a mandare i razzi sulla luna, su Marte, per esempio. Un altro elemento che caratterizza la cultura di oggi è la psicanalisi. Non è che nel mondo antico o tra i contemporanei di Cartesio non ci fosse chi si occupava di psicologia. Lo stesso Cartesio si occupa di psicologia, non di psicanalisi. Ma già in Agostino, nelle Confessioni voi trovate una ricerca di come funziona lo spirito umano, nella sua cadenza, nella sua periodicità.
(…) Oggi, però, la psicanalisi è diventata una filosofia, non una terapia, cioè un modo per approcciare la realtà. Sono cambiati quelli che gli studiosi chiamano i paradigmi del pensiero scientifico. Nessun pensiero scientifico può prescindere da queste cose. Dal rapporto tempo spazio. Dalla relazionalità di ogni evento. Dal cosiddetto “effetto farfalla” che va di moda citare in questo momento. Dall’importanza del pensiero scientifico sulla osservazione della realtà. Dal modo in cui si ragiona che è un modo duale. Il dubbio cartesiano è diventato il trionfo della dualità. (…). Il dubbio è il riconoscimento della dualità. Ma che cosa ci dicono le scienze della mente? Che dove riconosci la dualità, apri alla possibilità che ci possa essere qualcosa oltre il due. Che ci sia un tre, un quattro, un infinito, un numero irrazionale. Un rapporto fra due approcci, un rapporto fra due numeri dove la ragione entra in corto circuito, ma un corto circuito che non la spegne, ma la apre, la porta oltre il due. (…) Quando la realtà ti porta di fronte al bianco o al nero, ricordati che ti stai imbrogliando da solo, perché la verità sta nel rapporto fra il bianco ed il nero: non nel bianco, non nel nero. Periodo, il nostro, di grande vivacità di pensiero, di grandi sviluppi della scienza. Checché se ne dica: di grandi miglioramenti della nostra vita. (…) Quindi attualità del pensiero cartesiano, del pensiero del Seicento, attualità del dubbio, come rifiuto di una verità raggiunta una volta per tutte. Quando uno ti dice: “io ho ragione finché non mi dimostri che io ho torto”, ti sta fregando, perché la realtà non è così. Perchè la realtà è che, nella tua ragione, esiste un piccolo torto, ed in me esiste una parte della tua ragione e del piccolo torto e quindi è nel rapporto, nell’armonia che vuol dire tenersi assieme, far sì che nella dinamica degli opposti, si riesca a trovare il filo conduttore di una storia che vada al di là del nostro volere individuale. (…)“.
- 23 FEBBRAIO 2019
Incontro sul tema "Giotto esoterico"
- 26 GENNAIO 2019
Incontro sul tema "Massoneria e antimassoneria in Lombadia"
- 17 NOVEMBRE 2018
Planetario di Milano - Incontro sul tema "Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?"
- 26-27 e 28 OTTOBRE 2018 - Rappresentanza del Grande Oriente del Belgio
Dal 16 al 28 ottobre una folta rappresentanza di fratelli del Grande Oriente del Belgio si è recata a Venezia in un viaggio organizzato su loro richiesta dalla Delegazione della Lombardia con il supporto dell'Oriente di Venezia. Oltre alla visita alla città i fratelli Belgi sono stati ospitati a lavori di Loggia presso l'Oriente di Venezia.
- 13 OTTOBRE 2018
Incontro sul tema "Simboli e valori del Rito Scozzese nell'arte"
- GIUGNO 2018 - Visite di un Fratello brasiliano presso Oriente di Mantova e la Delegazione Magistrale
Il fratello M.T. della Gran Loggia dello Stato di Ceara (Brasile) ha visitato la Delegazione Magistrale della Lombardia della Gran Loggia d'Italia e è stato
ospitato a lavori di Loggia presso l'Oriente di Mantova e presso la Delegazione stessa-
- 9 GIUGNO 2018
Incontro sul tema "Utopia e Verità"
- 19 MAGGIO 2018
Incontro sul tema "I simboli nel Parsifal di Wagner"
- 10 MARZO 2018
Incontro sul tema "Essere donna nella società e nella Massoneria"
- 3 FEBBRAIO 2018
Incontro sul tema "Imprenditoria sociale e Massoneria"
Articolo pubblicato dal quotidiano "IL GIORNO" del 2 febbraio 2018
L’imprenditoria sociale tra squadra e compasso - Articolo pubblicato dalla rivista on line POPOLIS il 14 febbraio 2018 al link: https://www.popolis.it/limprenditoria-sociale-tra-squadra-e-compasso/
“Guai a colui che divide, bene a colui che unisce”: con queste parole di Amodio Di Napoli si è conclusa la conferenza dal titolo “Imprenditoria sociale e massoneria”, organizzata, nei termini di un’iniziativa aperta a tutti, dalla Gran Loggia d’Italia, all’indomani della candelora, nell’ambito delle attività in programma per il 2018, nella sede milanese della medesima istituzione.
Saluto di benvenuto e conclusione dello stesso Amodio Di Napoli, delegato Magistrale della Gran Loggia d’Italia – Lombardia, relazioni rispettivamente di Daniele Pozzi, docente universitario di Storia Economica, per la trattazione del tema “Dal paternalismo alla Corporate Social Responsability: una prospettiva di lungo periodo”, di Sandro Danesi, ricercatore universitario, limitatamente al dettagliato approfondimento di “Esempi di imprenditoria sociale”, e di Giuliano Boaretto, delegato alla Cultura della Gran Loggia d’Italia – Lombardia, per un intervento dal titolo “Processo iniziatico dell’imprenditoria sociale”, mentre, nel ruolo di moderatore, ha dato il proprio contributo Federico De Gonda.
Interventi, sia di contestualizzazione storica, riguardo l’evoluzione del concetto d’impresa, che di resoconto esemplificativo di alcune pregresse attività produttive, attente pure all’impatto sociale della propria notevole organizzazione imprenditoriale, soprattutto in riferimento al “Villaggio Operaio” di Crespi d’Adda, ora Patrimonio dell’Unesco.
A questi riferimenti oggettivi, altri pronunciamenti hanno, invece, rappresentato una rispettiva interpretazione di sintesi, sia da un culturale punto di vista concettuale, che di una effettiva cerniera valoriale, fra una vocazione del fare impresa, con il condurre un personale cammino iniziatico, nel collettivo di una tradizione filantropica di stampo esoterico e morale.
Ecco le domande, propositivamente lasciate aperte da parte di Daniele Pozzi, per una ulteriore e libera valutazione soggettiva, al termine del suo contributo di presentazione delle trasformazioni economiche avvicendatesi lungo i secoli, nel merito delle quali si è passati, da attività artigianali strettamente “incastonate” nella società, ad un “libertinismo”, invece, svincolato dal medesimo tessuto sociale ed apportatore, fra l’altro, della mercificazione del lavoro, fino a giungere all’industrialismo delle “grandi imprese”, nel mito di una responsabilità dell’impresa a “dialogare”, per una promozione di crescita delle masse, approdando, infine, alle odierne spinte, mosse dalla ricerca di una visione di utile sostenibilità, fra rispetto ambientale e tutela della persona, nella dimensione globale di ogni possibile aspetto, legato alla valutazione della miglior appropriatezza, per un ragionevole incontro fra necessità individuale e famigliare e l’erogazione della prestazione d’opera professionale: “Esiste / dovrebbe esistere un’indipendenza economica dalla società? Profitto è causa necessaria per l’impresa: è anche causa sufficiente? Le politiche di welfare aziendale sono “sincere” o mascherano sfruttamento? La libertà del lavoratore è garantita meglio da una relazione puramente economica o da una “sociale”?”
Domande alle quali Sandro Danesi di Pistoia sembra abbia recato un’implicita risposta, nello sviluppare l’interessante trattazione di quanto è stato realizzato da tre generazioni della famiglia Crespi, nel territorio di Capriate San Gervasio, tra Ottocento e Novecento, oltre ad aver puntualmente citato le attività di “Carlo Leopoldi Ginori Lisci” (1788/1837) per l’omonima manifattura del settore delle porcellane, di “Luigi Orlando” (1862/1933) per la “Società Metallurgica Italiana”, di “Napoleone Leumann” (1841/1930), per l’omonimo cotonificio, di “Adriano Olivetti” (1901/1960) per la nota attività del settore del calcolo e dell’elettronica, di “Francesco De Larderel” (1790/1858), in relazione alla borace, di “Ernest Solvay” (1838/1922), per la chimica, di “Alessandro Rossi” (1819/1898) per “Lanerossi”, significativa del comparto tessile-laniero, di “Ferdinando IV di Borbone” (1751/1825), per la “Manifattura di San Leucio”, riferita alla seta, di “Lord Thomas Alnutt Brassey (1836/1918) per la “Pertusola Mining Ltd”, vocata alla metallurgia ed al settore minerario, di “Gaetano Marzotto” (1894/1972) per la “Lanificio Marzotto ed altri”, di “Luisa Spagnoli” (1877/1935) per il famoso marchio “Perugina”, di altri, come, “Paolo Camerini” (1868/1937) per varie attività e la famiglia “Florio”, per la filiera alimentare.
Tra le diverse visioni imprenditoriali praticate, quella del “Villaggio Operaio” di Crespi d’Adda è tuttora testimoniata dall’evidenza del superstite assortimento di un concomitante insediamento residenziale e produttivo, con un proprio motto ed un proprio simbolo inclusivo.
Una sorta di “quadratura del cerchio”, racchiusa in una stella a otto punte, a sua volta, evocativa dell’infinito, dove, all’armonia, simbolicamente stabilita fra i valori, simboleggiati dalla caratteristica figura circolare qui congiunta alla squadratura della materia, espressa, invece, nel quadrilatero, si è accompagnato il motto di Cristoforo Beniamino Crespi (1833 – 1920) “Labor omnia vincit” (Il lavoro vince ogni cosa).
Questo è un accenno dell’orientamento che vi era sotteso: “(…) Ultimata la giornata di lavoro, l’operaio deve rientrare con piacere sotto il suo tetto: curi, dunque, l’imprenditore che egli vi si trovi comodo, tranquillo ed in pace: adoperi ogni mezzo per fare germogliare nel cuore di lui l’affezione, l’amore della casa. Chi ama la propria casa, ama anche la famiglia e la patria e non sarà mai vittima del vizio e della neghittosità. E i cotonieri che hanno i loro opifici lontani da villaggi che sempre traggono da lontani paesi una parte dei loro operai e devono costruire per essi abitazioni, possono farlo in modo da procurare a sé stessi ed ai loro dipendenti le più vive soddisfazioni”.
A questa citazione di Silvio Benigno Crespi (1868–1944) se ne possono accompagnare altre, pure condivise dal relatore con i numerosi presenti alla conferenza, nel documentato corso della sua trattazione, relativamente ad un’esposizione suffragata da elementi da lui, fra l’altro, ritenuti utili per reputarne tuttora valida quell’ispirazione che era stata alla base di una sperimentata e di una riuscita attuazione: “I più bei momenti della giornata per l’industriale previdente sono quelli in cui vede i robusti bambini dei suoi operai scorrazzare per fioriti giardini, correndo incontro ai padri che tornano contenti dal lavoro; sono quelli in cui vede l’operaio svagarsi ed ornare il campicello o la casa linda e ordinata; sono quelli in cui scopre un idillio od un quadro di domestica felicità; in cui, fra l’occhio del padrone e quello del dipendente, scorre un raggio di simpatia, di fratellanza schietta e sincera. Allora svaniscono le preoccupazioni d’assurde lotte di classi e il cuore si apre ad ideali più alti di pace, d’amore universale”.
Parole che, oltre all’apparente retorica della cultura dell’epoca, perdurano nella sostanza, grazie alla testimonianza di un investimento imprenditoriale, a suo tempo, attento non solo a quanto era racchiuso nei novantamila metri quadrati di un’area manifatturiera, ma anche alla pianificazione complessiva di una ramificazione di abitazioni e di varie pertinenze d’uso comune, come la chiesa, la scuola, i lavatoi ed il cimitero, fra altre ancora, asservite ai dipendenti del locale cotonificio.
Strategia assimilabile alla sollecitudine di una volontà armonizzatrice, assurta in qualità di esempio, nella conferenza, ad una logica d’impresa, pervasa da “responsabilità e responsabilizzazione”, interagente con l’intera società, mediante la coerenza accostabile a quel “cammino di perfezionamento individuale” che si attua in uno spettro collettivo, nel corso del quale il risultato è la cura stessa di questa progressiva tensione morale che è, fra l’altro, rappresentativamente pacificata nell’armonia di simboli, taciti custodi della virtuosa accezione culturale che è riconducibile alla sorgente vitale di ogni archetipo.
Si tratta, nelle conclusioni di Giuliano Boaretto, Delegato Magistrale Regionale per la cultura, “di dare un senso pratico all’iniziazione, al percorso di perfezionamento individuale, vissuto in collettivo, che è l’impegno del Massone, dove l’Altro è l’elemento necessario alla identificazione del ruolo iniziatico“.
Insomma, “Il Ricercatore non è un solitario meditante che conosce la verità, ma colui che in ogni intrapresa sa che solo nella collaborazione dei cooperanti si trova la strada per l’utopia, il non luogo ove regna la Verità, la Giustizia e l’Amore, inesprimibile tessuto connettivo per apprendere il mestiere di vivere.
Non mihi, non mihi, ma a maggior gloria della Massoneria Universale.”
- 13 GENNAIO 2018
Incontro sul tema "L'esoterismo di Leonardo e la simbologia del Cenacolo"
- 19 NOVEMBRE 2017 - Milano - Civico Planetario Ulrico Hoepli - In congiunzione con BOOKCITY 2017
Incontro sul tema "Il cielo stellato sopra di noi e la coscienza morale dentro di noi:
Percorsi tra scienza e
Massoneria"
- 21 OTTOBRE 2017 - Pavia
Incontro sul tema "Massoneria dalle origini e Cabalà"
- 14 OTTOBRE 2017 - Novara
Visita ai monumenti di Alessandro Antonelli Architetto e Massone.
L'evento, aperto a tutti, magnificamente organizzato dall GLDI di Novara e della durata di un giorno, ha previsto:
- Visita guidata al Duomo di Novara
- Agape informale presso la sede della GLDI di Novara
- Visita guidata alla cupola della Basilica Minore di San Gaudenzio
- Visita guidata alla neoclassica Casa Bossi
- 30 SETTEMBRE 2017
Incontro e aperitivo su Massoneria e musica
- 19 GIUGNO 2017 - Visita di Fratelli del Grande Oriente del Belgio all'Oriente di Bergamo
Il 19 giugno 2017 quattro Fratelli del Grande Oriente del Belgio hanno visitato l'Oriente di Bergamo e partecipato ai lavori di Loggia. Una informale agape fraterna ha chiuso poi l'incontro.
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27 MAGGIO 2017 - Coccaglio (BS)
Incontro - Confronto sul tema "La Massoneria: ieri, oggi e domani"
- 13 MAGGIO 2017
Incontro e aperitivo su L'invisibile silenzio di Milano
- 12 MAGGIO 2017 - Visita di un Fratello Messicano alla Sede di Milano della GLDI
Il 12 maggio 2017 il Fratello C.L. della Gran Loggia del Messico ha visitato la sede di Milano della GLDI. Per ringraziare dell'accoglienza ricevuta il Fratello ha inviato il seguente messaggio:
"Dear Brothers, I send you a big hug and a fraternal greeting.
I send the present with the purpose of thanking all the facilities offered in my stay in Milan, I was able to meet the Brothers of the Lodge Enrico Fermi who welcomed me with great fraternity, I thank you very much to have shown me that the masonry is spread all over the world and That we always have a friend willing to support us no matter where we go, this visit makes it clear to me that the masonry is universal.
Once I thank you very much for your attentions."
- 3 MAGGIO 2017 - Pavia
Convegno dal titolo "Massoneria e Iniziazione Femminile"
- 22 APRILE 2017
Fuorisalone di Libri ... massonici e dintorni - "Raccontiamo la Massoneria"
- 18 MARZO 2017
Convegno dal titolo "Il mondo di Mozart e l'esoterismo del Flauto Magico"