La maggior parte delle persone crede che la tragica epopea dei Catari fosse finita il 16 marzo 1244 a Montsegur, in Francia. In realtà, per altri trent'anni, gli eretici avrebbero trovato rifugio e avrebbero prosperato sulle accoglienti e tolleranti rive del lago di Garda, protetti dalle mura della loro ultima, fatale roccaforte: Sirmione e a Desenzano.
Da oltre un secolo il catarismo si era diffuso con facilità, sul Garda e in tutta la Lombardia, approfittando dell'aspra lotta per il potere di guelfi e ghibellini. Questi ultimi si erano sempre mostrati alquanto tolleranti nei confronti dei movimenti ereticali, considerati spine nel fianco del Papa e dei suoi sostenitori, a vantaggio della causa imperiale. Con la fine delle pretese imperiali sull'Italia e la vittoria del partito guelfo, la situazione per gli eretici cambiò... Il signore di Verona, Mastino della Scala, desideroso di una riconciliazione col Papa per poter rafforzare il proprio potere, decise di accontentarlo debellando il covo di eretici sul lago. Insieme al vescovo ex inquisitore, Fra Temidio Spongati, scatenarono una piccola crociata contro Sirmione, che non potendo tener testa alla potenza degli Scaligeri, capitolò. Era il novembre del 1276. Furono arrestati ben 166 tra vescovi e perfetti. Altri furono individuati più tardi. Tradotti con la forza a Verona, cominciò per essi un processo iniquo, che si sarebbe concluso nella maniera più tragica. Il 13 febbraio del 1278, nell'Arena della città, gli ultimi catari e le speranze del loro movimento furono arrostiti vivi in un immane rogo, a centinaia. Ma c'è la possibilità che nel loro passaggio sul Garda abbiano lasciato qualche memoria. Il "segreto" dei Catari potrebbe quindi essere nascosto proprio tra Sirmione e Desenzano...