in esso si riflettono non solo i passaggi delle varie stagioni artistiche, ma anche la storia e l'immagine più autorappresentativa della città: in particolare è il luogo dove l’arte moderna e in particolare lo stile Liberty (Art Nouveau) trovano una delle più alte manifestazioni attraverso capolavori dei più famosi artisti italiani.
Al termine dell'asse centrale del Cimitero (625 metri dalla cancellata di ingresso) si trova il Tempio Crematorio che, sebbene non più in uso, costituisce una significativa testimonianza del positivismo ottocentesco e della sua fede nel valore della scienza. La costruzione (prima in Europa) è dovuta alla munificenza del massone Alberto Keller (1800-1874), supporter della cremazione e prende significativamente il nome di "tempio", adottando lo stile dorico-greco per riallacciarsi alle tradizioni della classicità e recuperare la dignità degli antichi rituali di purificazione. Ai lati della sala si aprono due piccole gallerie laterali, di cui quella a destra ospita un monumento a Fedele Sala la cui statua commemorativa è costituita da una persona inserita in un tempio massonico.
Il Pantheon degli uomini illustri, o Famedio, secondo un fortunato neologismo coniato nel secolo scorso: qui si concentrano le memorie considerate più rappresentative di una Milano che, nella seconda metà dell'Ottocento, ambiva a guadagnare una posizione di prestigio economico, sociale e culturale nello scenario tuttora "giovane" e in divenire dell'Italia riunificata.