la porta della città ivi locata cambiò nome in Vittoria, proprio per ricordare la vittoria su Radetzky e gli austriaci. Il monumento che ricorda le epiche giornate fu commissionato nel 1881 e terminato nel 1894 ad opera dello scultore Grandi. Le 5 giornate sono rappresentate in una allegoria di cinque donne, disposte dinamicamente intorno alla base da cui si alza un obelisco che sale al cielo coi nomi dei caduti incisi nel bronzo. E’ una "allegoria realista", e in tale senso ogni figura è modellata.il Monumento alle Cinque Giornate è anche un segno specifico di impegno civile, un modo per ricordare che i valori del Risorgimento avrebbero dovuto continuare ad essere presenti come motivo ispiratore del nuovo Stato unitario. È per questo che sulla campana un'epigrafe di non dubbio significato fu incisa: «Quamvis immota loquor»: cioè: "Anche se ora sto immobile, io parlo (perchè non dimentichiate le ragioni della nostra storia)", con scopo di ricordo e ammonimento