In questo mondo “perfetto” tutto era provveduto per i bisogni dei dipendenti dentro e fuori la fabbrica: casa con giardino, chiesa, scuola ove tutto era pagato, ospedale, dopolavoro, teatro, piscina e cimitero; in questo anticipando le tutele sociali dello stato verso i singoli e la comunità. E’ un autentico modello di città ideale: perfetto microcosmo autosufficiente ove la vita di tutti ruota in un piano di armonia ideale attorno alla fabbrica, nell’ottica di un luogo a misura d’uomo, polo di progresso sia industriale sia abitativo sia sociale, le cui soluzioni ancora oggi possono costituire un punto di riferimento. Il villaggio rispecchia in pieno l’obbiettivo di realizzare la conciliazione solidaristica tra le necessità industriali e le esigenze della natura umana, in modo che queste ultime non siano trascurate e dimenticate: il tutto all’interno di un quadro ove prevalgono la simpatia e la fratellanza.