Il quadrilatero attuale è costituito dalla PIAZZA DELLE ARMI, che presenta nella facciata verso la città una torre, progettata dal Filarete (ora visibile nella ricostruzione di Luca Beltrami), posta in corrispondenza dell'ingresso principale, e due torrioni rotondi alle estremità est e ovest (TORRIONE DEI CARMINI E TORRIONE DI SANTO SPIRITO), elegantemente rivestiti in sarizzo tagliato a punta di diamante. Al principio del Novecento, alle cortine rivolte verso sud ed ovest sono stati addossati alcuni corpi di fabbrica, adibiti ad uffici. Le cortine interne, che chiudono a nord la piazza delle Armi, sono dominate al centro dalla TORRE DI BONA DI SAVOIA, posta ad uno degli angoli della Rocchetta, e da un corpo di fabbrica che si ritiene edificato sulle fondamenta della medioevale PORTA GIOVIA, una delle porte principali di accesso alla città: infatti il FOSSATO MORTO situato in corrispondenza delle cortine murarie interne dovrebbe corrispondere al fossato che circondava le mura di Milano.
La seconda parte del quadrilatero è a sua volta individuata dalla ROCCHETTA e dalla CORTE DUCALE. La Rocchetta, situata a nord-ovest, è la parte più munita, con alte mura senza finestre nelle parti esposte ad eventuali attacchi; impreziosita da tre lati porticati nel Cortile interno, ingloba sull'angolo verso la campagna la TORRE CASTELLANA, di forma quadrata; a piano terra essa custodisce la SALA DEL TESORO, con importanti affreschi di Bramantino. L'edificio della Corte Ducale ingloba invece la TORRE FALCONIERA, anch'essa di forma quadrata. Al piano terra della Torre Falconiera si trova la Sala delle Asse, decorata da Leonardo da Vinci; al primo piano, la Sala XX, fu camera da letto di Isabella d'Aragona, moglie di Gian Galeazzo Sforza. La Corte Ducale si snoda ad U attorno ad un leggiadro cortile, il cui fondale architettonico è creato dal PORTICO DELL'ELEFANTE, così denominato per l'affresco che vi si conserva; al primo piano si accede tramite l'elegante scalone che conduce alla LOGGETTA DI GALEAZZO MARIA.
Il quadrilatero interno finora descritto era a sua volta circondato da un fossato, difeso da una seconda cerchia rinascimentale che racchiudeva sia le cortine murarie poste a est e ovest, sia tutta la facciata posteriore verso il giardino degli Sforza, denominato BARCO. Questo secondo giro di mura, costruito per rafforzare il Castello soprattutto in caso di attacchi dalla campagna, era denominato GHIRLANDA, era munito di tre torri rotonde e si allacciava al quadrilatero interno tramite tre RIVELLINI, posti rispettivamente a nord, a est (RIVELLINO DI SANTO SPIRITO), e ad ovest (RIVELLINO DEI CARMINI).
Il Museo d'Arte Antica custodisce opere che vanno dall'età paleocristiana al XVI secolo, e ambienti come la Sala del Gonfalone, la decorata Cappella Ducale e la Sala delle Asse affrescata da Leonardo da Vinci; inoltre è presente la Pietà Rondanini di Michelangelo.
La raccolta del mobile documenta assai bene la storia del mobile lombardo, con alcune aperture piuttosto ampie sull'ebanisteria barocca romana e genovese e quella veneziana del Settecento.
La quadreria civica propone un percorso dedicato alla storia della pittura lombarda, irrorata dagli apporti di altri ambiti culturali, in particolare la scuola veneta, e affiancata dalla presenza di grandi Maestri dell'arte italiana.
Le Raccolte d'Arte Applicata costituiscono una parte importante dei Musei civici del Castello Sforzesco: comprendono moltissime collezioni estremamente varie per tipologia, con un arco cronologico che va dal Medioevo al Novecento, come mobili, arazzi, tessili, ceramiche, vetri, oreficerie, sculture in legno e in avorio, bronzi e ferri artistici, armi, cuoi, strumenti scientifici, per un insieme tra i più importanti al mondo per quantità e qualità.
Il Civico Museo degli Strumenti Musicali è uno dei più vasti in Europa e il secondo in Italia per importanza e numero dei reperti (oltre 900 di cui circa 500 esposti) che vanno dal secolo XVI alla seconda metà del Novecento,
Le raccolte preistoriche comprendono prevalentemente oggetti provenienti dall'Italia settentrionale che illustrano in modo ricco e con scarse lacune la storia del territorio negli ultimi 5000 anni prima di Cristo
L'esposizione della Raccolta Egizia del Civico Museo Archeologico propone al pubblico una selezione di circa 250 dei più di 2500 pezzi che compongono l’intera collezione.
Nel Quattrocento il quadrilatero interno del Castello era circondato da un fossato, difeso da un secondo giro di mura denominato ghirlanda - abbattuto nel 1893 - munito di tre torri rotonde.
La ghirlanda era collegata al Castello tramite tre rivellini - avancorpi con funzioni di difesa e di comunicazione - a loro volta comunicanti con le mura medioevali della città, ed era percorsa al suo interno da una galleria (strada coperta o strada segreta), che si è conservata perfettamente.