San Satiro e Santa Maria in San Satiro

Edificata alla fine del Quattrocento inglobando il sacello di San Satiro di epoca altomedioevale, costituisce uno dei capolavori rinascimentali di Donato Bramante, che ha qui realizzato la celebre  prospettiva illusoria della "finta abside".

L'illusione è perfetta. Si entra nella chiesa di Santa Maria presso San Satiro, a Milano, (è un nome complicato) e pare che, dietro l'altare, ci sia un grande spazio, un'abside regolare, ben completata da colonne e decorazioni. Invece no, non è così: l'illusione (l'inganno?) dura a lungo, e per accorgersi che si tratta solo di un'illusione ottica bisogna arrivare proprio vicino all'altare, quasi toccare con mano: dietro l'altare non si passa, c'è poco meno di un metro di spazio. Insomma, l'abside che si vede nella realtà non esiste. Al momento di costruire la chiesa, la diocesi non ebbe i necessari permessi. Lo spazio ridotto  avrebbe ormai richiesto un altro progetto oppure reso impossibile l'opera; Bramante invece accettò la sfida e riportò in scala le stesse misure che aveva previste in origine:  la finta abside misura 97 centimetri invece dei 9 metri e 70 cm previsti nel disegno originale; e da questo impedimento Bramante è riuscito a trarre un capolavoro inaspettato. Nella sua perfetta costruzione prospettica, l'opera mostra l'influsso delle ricerche di Piero della Francesca e Donatello nel campo della rappresentazione illusionistica

La Sacrestia è un eccezionale esempio di architettura rinascimentale.